
OLTRE L’OVERSHOOT DAY: COME REGENSTECH RIVOLUZIONA LA RIGENERAZIONE DI RIFIUTI TESSILI
Ieri l’Italia ha raggiunto un triste primato: il nostro Overshoot Day nazionale. Questa data segna il momento in cui abbiamo esaurito tutte le risorse che il pianeta può rigenerare per il nostro Paese nell’intero 2025. Da oggi, stiamo vivendo “a debito ecologico”, consumando risorse che la Terra non può ricostituire entro l’anno.
OVERSHOOT DAY: UN DEBITO CRESCENTE VERSO IL PIANETA
L’Overshoot Day rappresenta il momento in cui la domanda umana di risorse naturali supera la capacità rigenerativa degli ecosistemi terrestri. In altre parole, è il giorno in cui l’umanità inizia a utilizzare più risorse naturali di quanto il pianeta possa rinnovare in un anno.
Per l’Italia, questa data è diventata sempre più preoccupante: mentre vent’anni fa cadeva a fine giugno, oggi siamo arrivati ai primissimi giorni di maggio. Una tendenza, sia globale che nazionale, che riflette un modello di consumo sempre più insostenibile e che impone riflessioni e azioni urgenti coinvolgenti tanto le politiche industriali quanto le nostre scelte quotidiane.
Quando si parla di sostenibilità, l’attenzione si concentra spesso sulla transizione energetica, sulla mobilità sostenibile o sui sistemi alimentari. Tuttavia, un settore cruciale ma spesso trascurato è quello della moda, responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di gas serra e di un consumo d’acqua pari a oltre 90 miliardi di metri cubi all’anno.
La moda circolare rappresenta una risposta concreta a questa sfida, proponendo un modello in cui i materiali vengono mantenuti nel ciclo produttivo il più a lungo possibile.
REGENSTECH: TRASFORMARE IL RIFIUTO IN RISORSA
È proprio in questa direzione che opera Regenstech, startup nata dalla volontà di individuare la tecnologia di riferimento capace di trasformare tutti i rifiuti tessili e di pelle dell’industria della moda, sia pre che post consumo, in nuova materia prima seconda di elevata qualità. La nostra missione è chiara: dare nuova vita a materiali che altrimenti finirebbero in discarica, contribuendo a un’economia realmente circolare nel settore della moda.
Ciò che distingue Regenstech è l’innovativo approccio “From Textile to Non Textile”, che supera i limiti tradizionali del recupero da tessile-a-tessile. Quest’ultimo, pur rappresentando una valida soluzione, risulta applicabile solo a una percentuale minoritaria dei prodotti, richiedendo tipicamente scarti monomaterici. La nostra tecnologia proprietaria, invece, permette di trasformare tutti gli scarti tessili e della moda (di origine vegetale, animale o misti) in nuovi materiali con proprietà plastiche di alta qualità.
Questo approccio è particolarmente significativo perché affronta una delle maggiori sfide del riciclo tessile: la gestione dei tessuti misti. Secondo i dati più recenti, oltre il 70% dei rifiuti tessili è composto da fibre miste, difficilmente separabili con le tecnologie tradizionali. Il nostro processo innovativo permette invece di valorizzare questi materiali complessi, trasformandoli in nuove risorse.
I dati parlano chiaro: ogni anno nell’Unione Europea vengono generati oltre 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, ma meno del 30% viene effettivamente riciclato. La maggior parte finisce in discarica o viene incenerita, con gravi conseguenze ambientali.
In Italia, la situazione non è migliore: produciamo circa 1,7 milioni di tonnellate di rifiuti tessili all’anno, di cui solo il 15% viene avviato a recupero efficace. Questo perché i sistemi tradizionali di riciclo non sono in grado di gestire efficacemente i tessuti misti, che rappresentano oltre i due terzi del totale.
IL NOSTRO IMPEGNO CONCRETO
Da Regenstech crediamo fermamente che la tecnologia sia la chiave per trasformare gli scarti tessili in nuove risorse. La nostra tecnologia permette di recuperare tutti i materiali tessili senza necessità di cernita preliminare. Non si tratta solo di riciclare, ma di creare un nuovo paradigma in cui i rifiuti diventano risorse preziose per nuovi cicli produttivi.
Un approccio che ci permette di risparmiare risorse naturali, ridurre le emissioni di CO₂ e contribuire concretamente a posticipare l’Overshoot Day negli anni a venire